Presentato oggi l’intervento di recupero e valorizzazione del Teatro d’acque della Fontana dell’Ercole presso i Giardini della Venaria Reale. Capolavoro secentesco di Amedeo di Castellamonte, il complesso della Fontana dell’Ercole Colosso, realizzato tra il 1669 e il 1672, era il luogo delle feste: una macchina scenografica barocca, frutto del dialogo tra natura e architetture. In origine era costituita da scalinate e padiglioni, ninfei e grotte decorati, giochi d’acqua e un ampio apparato decorativo, in cui spiccava l’Ercole Colosso, protagonista collocato al centro della grande vasca.
Simbolo del giardino tardo-manierista, era stato pensato dal Castellamonte come una delle grandi meraviglie della nuova Reggia voluta dal duca Carlo Emanuele II di Savoia. Ideato e realizzato per il loisir e basato su un raffinato gioco di rimandi allegorici e allusioni mitologiche, il teatro d’acque dava lustro alla dinastia sabauda. Un mutamento del gusto ed eventi bellici ne decretarono lo smantellamento già agli inizi del Settecento; il patrimonio decorativo e statuario venne disperso su altre residenze reali e nobiliari e il sito demolito e interrato. Nei primi anni Duemila, nell’ambito del Progetto La Venaria Reale, coordinato dalla Soprintendenza e dalla Regione Piemonte, sono stato realizzati importanti lavori di scavo, liberando i ruderi. La Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino ha quindi accolto la richiesta di intervenire su quello che era una delle spettacolari architetture della residenza di caccia dei Savoia, per completare l’opera di recupero della Reggia di Venaria. Si tratta infatti dell’ultimo tassello del Progetto di recupero della Venaria Reale, avviato nel 1998. Proprio quest’anno ricorrono i quindici anni di apertura della Reggia di Venaria e i venticinque anni del riconoscimento Unesco delle Residenze Reali Sabaude. La rinascita del Teatro d’acque celebra queste ricorrenze.
Alle aziende e agli enti soci della Consulta di Torino si sono uniti nel progetto prestigiosi partners, come Fondazione Compagnia di San Paolo, Intesa Sanpaolo, Reale Mutua, Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, A.V.T.A. – Amici Reggia Venaria Reale, Iren.
Ideato dall’architetto Gianfranco Gritella, il progetto è stato frutto di studi e d’indagini accurate e ha attivato sinergie tra le principali istituzioni pubbliche e private del territorio nazionale. “L’intervento di restauro”, spiega il progettista e direttore dei lavori, “ha seguito il principio della ’progettazione della conservazione’ intesa come garanzia del rispetto delle caratteristiche proprie delle architetture superstiti. Partendo dallo studio e dalla conoscenza dei manufatti, si è voluto ricucire il rapporto tra intervento e preesistenza. L’intero progetto si basa sul concetto di ’intervento leggero’ richiamato a dare forza all’idea di un restauro sostenibile, attraverso l’uso di due materiali storici (legno e ferro), entrambi utilizzati con sistemi di montaggio che ne consentono una completa reversibilità”.
Michele Briamonte, Presidente del Consorzio delle Residenze Sabaude, ha aggiunto: “L’imponente restauro e la valorizzazione del complesso monumentale della Fontana dell’Ercole nei Giardini della Reggia rappresentano l’ultimo fondamentale atto del compimento generale del progetto di recupero della Venaria Reale, iniziato nel 2007 e definito come il più grande cantiere d’Europa per un bene culturale. È un traguardo importantissimo che segna la nuova rinascita della Reggia proprio nel 15° anniversario della sua inaugurazione, adesso arricchita da un’ennesima straordinaria attrazione. Non posso che esserne orgoglioso e lieto, e congratularmi anche a nome di tutto il Consiglio di Amministrazione e del Direttore generale Guido Curto, ringraziando le varie istituzioni, i mecenati e in particolar modo la Consulta di Torino per aver reso possibile, insieme al Consorzio, con eccezionale generosità, perseveranza e sforzi notevoli questo incredibile risultato”.
Foto di Paolo Robino.
Venaria Reale, restaurato il teatro d'acque della Fontana dell'Ercole, macchina scenografica barocca |